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Giugno e Luglio 2019 sono stato i più caldi di sempre a livello globale - Gli scienziati lo avevano previsto già dallo scorso anno, studiando El Niño

I 40 gradi sfiorati a giugno in Germania, Francia, Austria e Lituania (solo per citare Stati nordeuropei) e gli incendi di luglio in Alaska e Siberia, con preoccupante scioglimento dei ghiacciai artici, soprattutto in Groenlandia, rappresentano senz’altro un’anomalia climatica, ma sappiamo che gli ultimi quattro anni sono stati i più caldi di sempre. Le cause sono molteplici e gli approfondimenti li lasciamo agli esperti, non stupiti da questi fenomeni estremi, dato che sapevano che nel 2019 si sarebbe ripresentato El Niño. Da molti anni leggiamo che l’azione combinata di questo fenomeno con l'aumento certificato delle emissioni di anidride carbonica sta facendo la sua parte nei cambiamenti climatici e non in senso positivo (anche se l’Europa “dovrebbe” essere interessata solo marginalmente dagli effetti de El Niño).

Ma cosa sono El Niño e La Niña (il suo contrario)? Sono fase atmosferiche cicliche, la prima calda e la seconda fredda, che regolanolo scambio di calore nell'Oceano Pacifico; con el Niño, nei mesi di dicembre* e gennaio, si determina un forte riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale (antistante l’America Latina), in media ogni cinque anni (con un ciclo statisticamente variabile tra i 3 e i 7 anni). Tale fenomeno provoca inondazioni nelle aree direttamente interessate, ma siccità nelle zone più lontane, solo per citare alcuni effetti (ad esempio, pioggia e un clima più fresco negli Stati Uniti meridionali, caldo e siccità in Australia, in Africa sud-orientale e nel nord del Brasile).

Con il passare dei mesi, il calore accumulato negli strati superficiali del Pacifico si mitiga, permettendo la risalita in superficie di masse di acqua più profonde e più fredde. Questo può determinare la comparsa de La Niña ("bambina" in Spagnolo), la "portatrice di doni", un fenomeno atmosferico per il quale, arrivando in superficie masse di acqua ricche di sostanze nutritive, vengono alimentate la vita marina ed ittica, permettendo un’attività di pesca più abbondante, soprattutto al largo della costa peruviana. Gli effetti climatici sono piogge abbondanti in Australia, Indonesia,  Filippine, Sudafrica e Brasile equatoriale, mentre le precipitazioni diminuiscono nel resto del Brasile, in Argentina e nel Sud-Est degli  Stati Uniti.

Gli addetti ai lavori sono convinti che gli impatti di questi eventi siano diventati più gravi e frequenti negli ultimi 20 anni,anche a causa dell'aumento della temperatura media terrestre. Una ricerca del Csiro** ha evidenziato che la frequenza di El Niño recentemente è quasi triplicata, passando da circa 3 volte ogni 30 anni a 9 volte nello stesso arco di tempo (solo nell’area del Pacifico centrale, nel Pacifico Orientale si manifesta in forme più estreme). Se questa tesi verrà confermata, con l'aumentare del riscaldamento terrestre, i futuri eventi El Niño porteranno probabilmente a condizioni ancora più fredde e umide in buona parte degli Stati Uniti, aumentando i rischi di alluvione; nel frattempo, La Niña aumenterà il pericolo d'incendi boschivi e di siccità nelle zone del Sud degli Stati Uniti. 
Ricordiamo che “ogni grado di aumento della temperatura provoca effetti a catena sulla salute umana e degli animali, sull'accesso all'acqua e al cibo, sull'estinzione di piante e animali, sulla sopravvivenza e sul colore delle barriere coralline e sulla vita marina", ha dichiarato Elena Manaenkova, vicesegretaria generale dell’Organizzazione mondiale per la Meteorologia  (WMO). Le ondate di calore, oltre ai nefasti effetti ricordati, provocano anche una notevole perdita di produttività, perché il caldo eccessivo impedisce di lavorare proficuamente, se non addirittura di uscire all'aperto. Quindi Greta sembra aver ragione, con buona pace dei suoi detrattori.....

 

* Sono stati i pescatori peruviani a chiamare questo fenomeno El Niño, con riferimento al Gesù bambino ("niño" significa bambino in Spagnolo), perché gli effetti del riscaldamento dell'acqua superficiale nell'oceano Pacifico orientale - che portano piogge sugli aridi deserti del Perù - si manifestano attorno a Natale.
**CSIRO Publishing è un editore di scienza e tecnologia australiano; pubblica libri, riviste e riviste in una vasta gamma di discipline scientifiche, tra cui agricoltura, chimica, scienze animali e vegetali, storia naturale e gestione ambientale

 

Fonti

www.nationalgeographic.it

www.inmeteo.net

Wikipedia

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