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In questi giorni molti di noi hanno ricevuto dei versi - indubbiamente bellissimi e di grande suggestione - attribuiti ad un certo Eracleonte da Gela (233 a.C.), che recitano

“È iniziata l’aria tiepida
e dovremo restare nelle case
per le Antesterie
le feste dei fiori
in onore a Dioniso

Non usciremo
non festeggeremo
bensì mangeremo e dormiremo
e berremo il dolce vino
perchè dobbiamo combattere

Le nostre città lontane
ornamento della terra asiatica
hanno portato qui a Gela
gente del nostro popolo
un tempo orgoglioso

Queste genti ci hanno donato
un male nell’aria
che respiriamo se siamo loro vicini
il male ci tocca e resta con noi
e da noi passa ai nostri parenti

Il tempo trascorrerà
e sarà il nostro alleato
il tempo ci aiuterà
a guardare senza velocità
il quotidiano trascorrere del giorno

Siamo forti e abbiamo sconfitto molti popoli
e costruito grandi città
aspettiamo che questo male muoia
restiamo nelle case
e tutti insieme vinciamo”

Con meraviglia e commozione tutti abbiano notato che la sovrapposizione con la situazione attuale è impressionante; inoltre, le festività Antesterie, di tradizione ionico-attica e dedicate a Dioniso (quindi al vino), si tenevano all’inizio della primavera (per gli antichi Greci Antesterione era il nome del mese tra febbraio e marzo).

Ma chi era Eracleonte? Il periodo storico, i versi, la metrica ed i rimandi a Dioniso lo collocano nella Magna Grecia, al tempo del suo massimo splendore.

Ci siamo incuriositi, abbiamo cercato in rete ed abbiamo letto che invece le uniche tracce storiche di un Eracleonte da Gela sono riferite ad vescovo eretico cristiano, condannato alla scomunica durante il primo concilio vescovile in Sicilia. Questo concilio ha avuto luogo sotto il papato di Alessandro I, quindi tra il 105 ed il 116 d.C….ben 3 secoli dopo la stesura dei versi che tanto ci hanno colpito. Abbiamo anche letto che il famoso grecista Albin Lesky non ne ha mai fatto cenno, né l'enciclopedia Antichità Classiche lo menziona.

Fine della suggestione? Sì, anche se i versi, di sapore arcaico, rimandano ad un tempo mitico e leggendario. Ma quello che conta, dopo aver fatto i complimenti per lo stile al colto autore (sul sito di Repubblica ne viene svelata l'indentità, si tratta di un perito informatico palermitano, blogger ed appassionato di Storia antica) è che il messaggio sottostante è attuale: è un’esortazione a rimanere in casa, per non essere contagiati e non contagiare, ad avere pazienza e a rimanere uniti e forti, per combattere questo tremendo nemico invisibile.

 

FONTI

www.cosenostrenews.it

www.bufale.net

www.ilgazzettino.it

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