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Aggiornamento

In data 18 luglio 2023 nel quartiere Macao si è avuta la più alta temperatura mai registrata a Roma: 42,9°

 

Si ringrazia per la preziosa collaborazione l’Arch. Girolamo Spezia

 

Il rione di Roma compreso tra via Marsala, piazza dei Cinquecento, via Giolitti, via Gioberti, con tutto il rione Esquilino, via A. Depretis con Monti, via delle Quattro Fontane, via XX Settembre, largo Santa Susanna e via XX Settembre fino a Porta Pia, con Sallustiano, è conosciuto come Castro Pretorio.

Non solo è uno dei più vasti, ma anche uno dei più antichi, già noto nella Roma imperiale come Alta Sèmita (questo era anche il nome della strada che attraversava la zona, oggi corrisponde a via Venti Settembre); il nome antico indica che la zona è tra le più elevate della città, posta tra gli 80 ed i 100 metri sopra il livello del Tevere.

A quel tempo una vasta area del rione era malfamata e lugubre; qui si trovava il Campus Sceleratus, dove venivano sepolte vive le Vestali che avevano disobbedito al voto di castità. Qui trovavano posto anche i Castra Praetoria, caserme della guardia pretoriana di Tiberio (siamo nei primi decenni dopo Cristo). Più tardi, tra il 298 e il 306 d.C., nella zona attualmente posta tra piazza della Repubblica, piazza dei Cinquecento, via Volturno e via XX Settembre, furono costruite le imponenti Terme di Diocleziano, rimaste parzialmente in uso fino al 537, quando i Goti di Vitige tagliarono gli acquedotti.

Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, Roma iniziò a spopolarsi e la zona, periferica, insicura e priva d'acqua (come tutte le zone alte), fu tra le prime ad essere abbandonata.

Si dovrà aspettare il XVI secolo (quindi quasi un millennio) perché la zona sia interessata da lavori di rinnovamento. Iniziò Pio IV, che aprì la Strada Pia (oggi via XX Settembre - via del Quirinale) e costruì Porta Pia; ma fu Sisto V Peretti che volle trasformare la zona secondo le regole urbanistiche rinascimentali, costruendo la Strada Felice (oggi segmentata in via Sistina,  Via Quattro Fontane e via De Pretis), due chilometri di rettilineo che uniscono l'obelisco di Trinità dei Monti, l'obelisco Esquilino e la chiesa di Santa Croce in Gerusalemme).

Nel Seicento si stabilirono qui i Gesuiti, che pensarono di chiamare la zona Macao, come la città cinese - allora colonia portoghese - dove i religiosi si recavano spesso per le missioni di evangelizzazione; tale nome rimase fino al secondo dopoguerra ed attualmente a Macao è intitolata una via del rione.

Proseguendo nella Storia, siamo arrivati ai tempi del Risorgimento e della conseguente unità d’Italia. Dopo il 1870 Roma, divenuta capitale del Regno, conosce un aumento vertiginoso di popolazione; ma va detto che papa Pio IX aveva dato inizio ad un timido ammodernamento della città, allora lontana dalle coeve capitali europee.

Con l'arrivo dei Piemontesi, anche Macao conobbe la frenesia della moderna edilizia, con l’avviamento di numerosi cantieri (soprattutto per la costruzione dei Ministeri) e l’apertura di grandi strade e piazze (come via Nazionale, via Cavour e piazza dell'Indipendenza); nel 1874 si conclusero i lavori della nuova stazione Termini (la precedente stazione ferroviaria, più piccola, arrivava fin quasi alle Terme di Diocleziano). Per affermare il concetto di unità nazionale, si stabilì che piazze e strade della zona dovessero prendere i nomi dei luoghi storici in cui si erano svolte le guerre d'indipendenza italiane.

Oggi il rione ha conservato uno stampo chiaramente piemontese, con strade diritte e non troppo larghe, a schema ortogonale. Urbanisticamente, nella zona si nota la coesistenza di villini ottocenteschi a due piani (ormai quasi tutti riconvertiti in strutture di accoglienza) ed imponenti palazzi umbertini adibiti ad abitazioni, uffici e alberghi (soprattutto economici), questi ultimi sempre affollati data la vicinanza sia alla stazione Termini che al Centro storico.

 

FONTI

I segreti di Roma, di Corrado Augias, Ed. Mondadori 

Wikipedia

www.mercatidiroma.com

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