"Zona di Interesse" è un film diretto da Jonathan Glaser, basato sul romanzo omonimo di Martin Amis. E' un film potente e provocatorio, che lascia un'impressione indelebile nello spettatore.
E' ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale nel campo di concentramento nazista di Auschwitz, all’interno della cosiddetta area di interesse (25 miglia attorno al campo); il film esplora soprattutto la vita della famiglia del comandante del campo che, benchè sia vicinissima ai prigionieri, non li guarda con troppa empatia, anzi.
Rudolf Höß*, il comandante (personaggio realmente esistito), sua moglie ed i suoi cinque figli vivono a pochi metri dall'orrore, ma sembrano non accorgersene o - se ne sono consapevoli - non se ne fanno un cruccio. I prigionieri non appaiono nella storia (appaiono i loro beni, che vengono disinvoltamente usati dalla famiglia), ma sono comunque e prepotentemente presenti; non si vedono, ma si sentono le loro urla, i colpi di pistola, il fumo che esce dai forni crematori.
Il regista riesce a creare un'atmosfera surreale, mostrando il lato oscuro di un'umanità (consapevole o no?), con una regia magistrale e una fotografia mozzafiato; anche la musica, che simula le grida di orrore dei prigionieri, serve a rendere la storia ancor più aderente alla dolorosa realtà.
La scena finale è emblematica: dove porteranno quelle buie scale in discesa? Sono una metafora dell'imminente fine del nazismo?
2 Premi Oscar: Miglior film straniero e Miglior sonoro
* Rudolf Höß venne giustiziato nel 1947; sembra che a consegnarlo sia stata la moglie