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Oggi si parla molto del Kurdistan; dati i tristi avvenimenti attuali, ed in attesa di positivi sviluppi politici, questo post tratta di questa Regione solo per l’aspetto storico e geo-etnografico.

Il Kurdistan è una Nazione del Medio Oriente, ma non è uno Stato; anzi, il suo territorio e la sua popolazione sono politicamente divisi tra Turchia, Iran, Iraq, Siria ed Armenia. Ma come popolo è riconosciuto da sempre, perchè abita in quei territori sin dalla Preistoria; lo prova il fatto che alcuni insediamenti umani lì presenti sono stati datati al 6500 a.C.. In epoca più recente (circa 400 a.C.), con il nome di Carduchi vengono citati da Senofonte nella sua Anabasi. Questa orgogliosa stirpe rappresenta la maggiore etnia presente in quella vasta terra (sono circa 50 milioni), ma non è l’unica, poiché convivono con Arabi, Assiri, Armeni, Azeri, Ebrei, Osseti, Persiani, Turchi e Turcomanni. Le varie dominazioni e le molte contiguità hanno lasciato un mix genetico particolare, dove sono rappresentati tutti i fototipi.

Storicamente, il Kurdistan era diviso tra l'Impero Ottomano e l'Impero Persiano, quando questi erano ancora esistenti. Il sogno di poter formare uno Stato Curdo indipendente sembra avverarsi nel 1920, alla fine della I ^ Guerra Mondiale (che vide la sconfitta della Sublime Porta), quando con il Trattato di Sevres venne prevista la nascita di uno Stato unitario. Ma con il Trattato di Losanna, nel 1923, questa ipotesi venne cancellata, ed i Curdi furono suddivisi tra gli Stati dove vivono tuttora. Le loro città principali, disseminate nei vari Stati, sono Bitlis, Van, Mosul, Kirkuk e Sulaymaniyya.

Geograficamente è un altopiano; riportiamo la definizione che ne dà l'enciclopedia Treccani: "una regione geografica dell’Asia sud-occidentale, che occupa all’incirca la porzione orientale dell’altipiano anatolico compresa tra il Tauro Armeno a Nord e i monti Zagros a sud, al cui interno ricade il bacino superiore dei fiumi Tigri ed Eufrate, oltre ai laghi Van e Urmia. Si tratta di una regione per lo più montuosa, con un’altezza media oltre i mille metri." L'area totale, non avendo confini convenzionali, varia da 392.000 km² a 450.000 km². Il clima è continentale rigido, data l’altitudine (nella parte turca ed iraniana molte cime raggiungono i m. 4.000) e la distanza dal mare. Le precipitazioni abbondanti rendono fertili i terreni, ma la ricchezza maggiore è nel sottosuolo, pieno di petrolio. Bellezze naturali, come i Monti Zagros, i Monti del Tauro, il deserto arabo-siriano, i bacini del Tigri e dell’Eufrate, il lago di Van ed il lago di Urmia, si affiancano a meraviglie architettoniche, quali gli antichi luoghi di culto zoroastriano, santuari  musulmani  - dove sono presenti richiami alle religioni animiste  e mitraica – e ziggurat con antiche iscrizioni multilingue. 

La lingua parlata è di ceppo iranico-indoeuropeo, con molte variazioni locali. I Curdi scolarizzati sono tutti bilingui, dato che frequentano le scuole dei Paesi di cui hanno la cittadinanza; per lo stesso motivo il Curdo può essere trascritto in vari alfabeti.

La maggioranza della popolazione è di religione mussulmana sunnita (sono stati islamizzati già nel VII secolo), praticata in modo aperto e tollerante; fianco a fianco vivono cristiani (vi arrivarono circa nel 400 d.C.), yazidi, zoroastriani, yarsani, aleviti, ebrei, shabaki e mandei.

Il Kurdistan ha una propria Nazionale di calcio, anche se non riconosciuta dalla FIFA; le partite vengono giocate nel VIVA World Cup, il Mondiale delle Nazioni senza Stato (vi partecipano, tra le altre, le squadre della Lapponia, Occitania, Due Sicilie, Padania e Provenza).

La cucina curda è molto speziata e risente degli influssi dei vari Paesi confinanti, nonché degli antichi dominatori Greci e Bizantini. Si fa molto uso di carne, come nel doner kebab, preparato in tutte le sue varianti; diffusi il bulgur, servito con un sugo di verdure e carne, ed i dolma, involtini di foglie di vite, cavolo e altre verdure ripieni di riso e carne, che ricordano molto i dolmades greci. La scelta delle verdure non è particolarmente ampia, come quella del pesce, soprattutto di acqua dolce. I dolci tipici, come tutti quelli mediorientali, sono a base di frutta secca.

La bevanda nazionale è il tè, soprattutto quello aromatizzato al cardamomo, servito molto zuccherato ed offerto sempre e comunque (strano, ma il caffè non è così di moda come in Occidente). I Curdi sorseggiano anche l’Arak, a base di datteri e anice fermentati (il sapore ricorda l’ouzo), mentre - ovviamente – sono poco diffuse le bevande alcoliche.

 

FONTI

www.limesonline.com

https://it.wikivoyage.org/wiki

www.amitaba.net

www.kirkukkaffe.com

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