Utenti Registrati

Appuntamenti

Marzo 2024
L M M G V S D
1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31

PARASITE: due case, due ceti sociali, molti individui.

Il film ha vinto 4 premi Oscar 2020, per il Miglior film (la prima volta di un film non in lingua inglese), per la Migliore regia, per il Miglior film staniero e per la Migliore scenaggiatura originale

Recensione  della Prof.ssa Carla Fraboni

Palma d’Oro allo scorso Festival di Cannes con una giuria unanime nel considerarlo un capolavoro, Parasite di Bong Joon Ho (autore di Okja e Snowpiercer) andrebbe visto almeno due volte per cogliere la complessità del linguaggio visivo.

La storia racconta di Ki Woo e della sua indigente, ma unita, famiglia nella Seul di oggi. Lo spazio della loro casa è ristretto, tutti si affannano per la sopravvivenza, fino a quando un amico del ragazzo gli offre il suo posto d’insegnante d’Inglese per una ricca famiglia, cosa che il ragazzo otterrà falsificando dei documenti.

Il lavoro è ben pagato, la villa è splendida e Ki Woo trova il modo, anch’esso surrettizio, di far assumere sua sorella, suo padre e sua madre, insinuandosi sempre più profondamente nella vita dei suoi abbienti datori di lavoro.

Le due classi sociali rappresentata sono separate da una distanza abissale, ma sono unite da una sola morale: “I soldi sono un ferro da stiro che elimina tutte le pieghe”.

Lo spettatore è colpito da tutta una serie di antitesi visive: una finestra sul vicolo (da cui entrano terribili miasmi) e vetrate gigantesche su un giardino perfetto, confusione ed ordine, povertà e ricchezza. Il dualismo è espresso anche dalle diverse architetture e dal continuo alternarsi di toni descrittivi: poesia, commedia, tensione, dramma, pulp, tentazione, violenza, bon ton, pragmatismo, dramma sociale, surrealismo, thriller, tragicommedia.

La rivoluzione tarda ad arrivare, perché l’individualismo è sfrenato e l’unica aspirazione è lo status dato dal denaro. 

Con un linguaggio grottesco e crudele, Bong ci spinge alla risata, in un crescendo di colpi di scena e cattiverie senza fine, fino all’implosione finale.

Questo è il mondo di oggi e l’unico a salvarsi pare sia l’occhio critico del regista e la sua cinepresa.

 

Copyright © 2024 Associazione Culturale PARTECIPAZIONE. Tutti i diritti riservati.
Joomla! è un software libero rilasciato sotto licenza GNU/GPL.

Questo sito utilizza i cookies per gestire al meglio l'autenticazione, la navigazione ed altre funzioni. L'utilizzo del sito comporta l'accettazione di tali cookies sul tuo dispositivo. Cliccando su Chiudi si accettano i cookies.

Informativa estesa sull'uso dei cookie